Grazie all'associazione "La partita da
vincere" Elia era riuscito a realizzare il suo sogno. Aveva infatti
incontrato tanti suoi idoli sportivi, in particolare i giocatori della Juventus
e dell'Udinese. Era sceso in campo tenendo per mano il portiere Gianluigi
Buffon.
Aveva
occhi grandi e profondi, Elia. E un sorriso per tutto il mondo. Fin dalla
nascita, il 16 febbraio 2005, è stato circondato dall'amore di mamma Alessandra
e papà Gianluca Rosarin di San Vito al Tagliamento. Figlio unico, ha incontrato durante i suoi 11
anni di cammino
tanti amici che gli hanno voluto bene. Elia, però, alla fine ha dovuto
arrendersi lasciando tutti troppo presto. Un tumore al cervello se l'è portato via
ieri notte all'ospedale di Pordenone. «Quando
si è reso conto che le cose non andavano bene e ha capito cosa gli sarebbe
accaduto - racconta il papà -, mi ha detto qualcosa che non potrò mai, mai
dimenticare. Mi ha detto: papà e mamma quando non ci sarò più date i miei
giocattoli a questi bambini». E ha scritto una lista con alcuni nomi. Poi ha
detto alla sua mamma: «Sono orgoglioso del papà che ho avuto, il migliore. Io
ho deciso di nascere in questa famiglia».
F.A.
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