Il centrocampista francese ha parlato con Sport Mediaset e
Sky Sport prima di prendere il volo per Roma, con il resto della truppa
bianconera
Per capire con quale stato d’animo la squadra Campione
d’Italia sia partita alla volta della capitale, dove sabato sera disputerà la
finale di Tim Cup contro il Milan, basta dare la parola ad uno dei giocatori
più rappresentativi del gruppo, leader in campo e fuori da esso: Paul Pogba, il
numero 10 bianconero.
È proprio ciò che
hanno fatto oggi Sport Mediaset e Sky Sport a Vinovo, intercettando l’asso francese
dopo l’allenamento e prima del trasferimento della Juventus in aeroporto. Il
centrocampista ha spiegato alle due emittenti perché avere i favori del
pronostico non costituisca un pericolo.
«Non dobbiamo
pensare di essere i favoriti: dobbiamo essere molto umili e sapere che in
queste partite non sempre vincono le squadre più forti», ha detto Pogba in entrambe
le interviste. «Dobbiamo essere saldi nella testa. Una finale è una finale: va
vinta, e il Milan non è venuto certo per farci vincere. Sarà una partita molto
difficile, ma se saremo forti di testa e col corpo potremo avere successo.
Vediamo chi tra noi avrà più fame».
L’obiettivo è quello di essere la prima squadra italiana a
centrare il doppio double in due stagioni, quella scorsa e quella
attuale. «Vogliamo ancora entrare nella storia con una doppietta in due anni
consecutivi, che nessuno ha mai raggiunto», ha confermato Paul.
Parlando di lui,
Buffon ha detto che il francese è migliorato quest’anno dal punto di vista
fisico, tecnico e della leadership. Lo conferma per esempio il fatto che tra i
giocatori delle squadre italiane Paul Pogba è quello che ha
effettuato più assist vincenti, contando tutte le competizioni (15), oltre ad aver
infranto il proprio record di marcature stagionale (10).
«Forse dal punto di
vista tecnico sono stato più decisivo degli altri anni. Mi sento più
responsabilizzato ora, soprattutto dopo la partenza di Pirlo ed Arturo [Vidal],
con i quali ho giocato per i passati tre anni».
Il numero 10 bianconero è anche il primo centrocampista dei
top 5 campionati in quanto a tiri verso la porta avversaria (124, più sei
legni). «Forse quest’anno ho calciato di più. E’ una buona cosa aver fatto il
record di gol e assist, sono contento per questo».
Per lui, infatti,
crescita vuol dire «essere più decisivo per i propri compagni», mentre è
convinto che quella collettiva passi anche per gare come quella contro il
Bayern, che «aiuta ad essere pronti a questo tipo di sfide l’anno prossimo.
Crescere a livello di squadra per me vuol dire andare in Champions e provare a
vincerla».
Dalla sua, Paul
conserva la consueta umiltà. Alla domanda su un eventuale, futuro Pallone
d’Oro, l’asso transalpino ha infatti risposto candidamente che «devo ancora
lavorare tanto se un giorno vorrò vincerlo».
Esaurita dunque la
sessione Q&A con la stampa, e posato il microfono, Paul ha preso la borsa e
si è diretto verso l’aeroporto di Caselle con il resto dei compagni.
Sabato si gioca una
partita che vale un trofeo, ed ogni suo pensiero al momento è esclusivamente
dedicato a questo. Anche all’Olimpico cercherà di aiutare la squadra a scrivere
un’altra memorabile pagina di storia.
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