venerdì 20 maggio 2016

Pogba: «Dovremo essere forti mentalmente»

Il centrocampista francese ha parlato con Sport Mediaset e Sky Sport prima di prendere il volo per Roma, con il resto della truppa bianconera
Per capire con quale stato d’animo la squadra Campione d’Italia sia partita alla volta della capitale, dove sabato sera disputerà la finale di Tim Cup contro il Milan, basta dare la parola ad uno dei giocatori più rappresentativi del gruppo, leader in campo e fuori da esso: Paul Pogba, il numero 10 bianconero.
È proprio ciò che hanno fatto oggi Sport Mediaset e Sky Sport a Vinovo, intercettando l’asso francese dopo l’allenamento e prima del trasferimento della Juventus in aeroporto. Il centrocampista ha spiegato alle due emittenti perché avere i favori del pronostico non costituisca un pericolo.
«Non dobbiamo pensare di essere i favoriti: dobbiamo essere molto umili e sapere che in queste partite non sempre vincono le squadre più forti», ha detto Pogba in entrambe le interviste. «Dobbiamo essere saldi nella testa. Una finale è una finale: va vinta, e il Milan non è venuto certo per farci vincere. Sarà una partita molto difficile, ma se saremo forti di testa e col corpo potremo avere successo. Vediamo chi tra noi avrà più fame».
L’obiettivo è quello di essere la prima squadra italiana a centrare il doppio double in due stagioni, quella scorsa e quella attuale. «Vogliamo ancora entrare nella storia con una doppietta in due anni consecutivi, che nessuno ha mai raggiunto», ha confermato Paul.
Parlando di lui, Buffon ha detto che il francese è migliorato quest’anno dal punto di vista fisico, tecnico e della leadership. Lo conferma per esempio il fatto che tra i giocatori delle squadre italiane Paul Pogba è quello che ha effettuato più assist vincenti, contando tutte le competizioni (15), oltre ad aver infranto il proprio record di marcature stagionale (10).  
«Forse dal punto di vista tecnico sono stato più decisivo degli altri anni. Mi sento più responsabilizzato ora, soprattutto dopo la partenza di Pirlo ed Arturo [Vidal], con i quali ho giocato per i passati tre anni».
Il numero 10 bianconero è anche il primo centrocampista dei top 5 campionati in quanto a tiri verso la porta avversaria (124, più sei legni). «Forse quest’anno ho calciato di più. E’ una buona cosa aver fatto il record di gol e assist, sono contento per questo».
Per lui, infatti, crescita vuol dire «essere più decisivo per i propri compagni», mentre è convinto che quella collettiva passi anche per gare come quella contro il Bayern, che «aiuta ad essere pronti a questo tipo di sfide l’anno prossimo. Crescere a livello di squadra per me vuol dire andare in Champions e provare a vincerla».
Dalla sua, Paul conserva la consueta umiltà. Alla domanda su un eventuale, futuro Pallone d’Oro, l’asso transalpino ha infatti risposto candidamente che «devo ancora lavorare tanto se un giorno vorrò vincerlo».
Esaurita dunque la sessione Q&A con la stampa, e posato il microfono, Paul ha preso la borsa e si è diretto verso l’aeroporto di Caselle con il resto dei compagni.

Sabato si gioca una partita che vale un trofeo, ed ogni suo pensiero al momento è esclusivamente dedicato a questo. Anche all’Olimpico cercherà di aiutare la squadra a scrivere un’altra memorabile pagina di storia. 

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