Sì,
motivi per restare a Torino, Alvaro Morata ne ha più di uno:
all'ombra della Mole l'attaccante spagnolo ha trovato un ambiente che ha saputo
farlo crescere, l'ha coccolato e svezzato fino a farlo diventare il talento che
è oggi. Morata alla Juventus ha una seconda famiglia: è osannato
dai tifosi, stimato
dalla società e amato dai compagni di squadra. Ha un allenatore che, sì è vero,
in questa stagione non l'ha impiegato come lo spagnolo sperava (e questi sono i
motivi di frizione più forti), ma che ha dimostrato, e questo Morata lo sa, di
stimarlo enormemente e di volerlo accompagnare in questa che è ancora una fase
di crescita che lo porterà a diventare con continuità il campione che a sprazzi
ha già dimostrato di essere. Allegri il suo consiglio glielo ha dato,
come un padre: «Morata ha bisogno di stare ancora qualche anno alla Juve,
ha bisogno di crescere, e qui lui ha l'ambiente ideale per farlo».
Morata
è combattuto, lui sa bene che rimanere alla Juve è anche un suo interesse: la
Juventus è una società forte con un progetto ambizioso, arrivata nuovamente ai
livelli dei primi 4 o 5 top club europei. Qui Alvaro potrebbe essere
protagonista senza subire la pressione che andare in un club che investe 50/60
milioni di euro per averlo, potrebbe generare. Qui Morata non sarebbe uno dei
tanti, ma solo e semplicemente Alvaro Morata, il ragazzino spagnolo che la
scorsa stagione trascinò la Juventus in finale di Champions, punendo proprio
coloro che lo avevano scaricato. La Juventus non vorrebbe perderlo, e l'ha
dimostrato in inverno assicurandogli un nuovo ingaggio da big: 4 milioni più
bonus. Adesso sta a lui decidere, perchè un accordo con il Real lo si può trovare,
quello che conta è la sua volontà: cuore o ragione, amore o denaro. A Morata l'ardua
sentenza.
F.A.
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